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Vuoi partire per il Cammino di Santiago? Ecco qualche dritta!

Se il Cammino ti chiama, parti e vai! Non aspettare di organizzarti chissà con chi e chissà con quale allenamento. Il Cammino verso Santiago è un’esperienza immersiva davvero bella da fare, ti può insegnare tanto e dare ancora di più!

Ho percorso per 3 volte vari Cammini verso Santiago e, lo confesso, ogni volta scopro luoghi nuovi, ma anche nuove parti di me. E’ un’esperienza che consiglio a tutti/e, qualcosa che ti aiuta a dare le giuste priorità, ad aprire il tuo cuore e a sondare le possibilità del tuo fisico e della tua mente.

Si può fare a qualunque età.

In Cammino ho incontrato persone di 94 anni, come giovani neolaureati, come persone di mezza età, come neo pensionati. Non pensare sia un’esperienza riservata agli atleti.

Camminare è la cosa più normale che possiamo fare, farlo in linea, lungo un antico tracciato, ti alleggerisce la mente.

Ogni mattina dovrai solo vestirti (sempre con gli stessi 2 cambi di vestito, quindi neanche ti dovrai chiedere il classico “oggi cosa mi metto?”), allacciare bene le tue scarpe e partire, seguendo una freccia gialla che troverai a condurti sui muri, dipinta sulla strada, nei cartelli… sempre verso la stessa direzione. Non puoi sbagliare!

Visti i km che farai hai la scusa per fare ben più di 1 colazione senza sentirti in colpa!

E poi riprenderai a camminare. A volte ti si affiancherà qualcuno e magari, in un inglese stentato, scambierete due parole, che saranno: da dove sei partito? Come ti chiami? Cosa ti ha portato sul Cammino? Potrai cavartela con un sorriso, oppure trovare per qualche minuto un compagno di passo e condividere con lui o lei quello che provi.

Il cammino è verità. Il cammino è nel profondo.

Quando sei così a contatto con il dover camminare e il tuo respiro si lega al tuo passo, la tua mente può spaziare e cogliere la bellezza della natura che stai attraversando. Avrai poco con te, lo stretto necessario che porterai in un marsupio e nello zaino. Questo rende la tua vita più semplice: avere meno permette di apprezzare di più!

Quale cammino?

Di cammini ce ne sono tanti. Si può arrivare a Santiago di Compostela sul tracciato più antico, detto Cammino Primitivo, su quello Inglese (che è piuttosto corto), su quello più tradizionale: il Cammino Francese che parte da Saint Jean Pie de Port, sui Pirenei. Ma c’è anche il Cammino Portoghese, che parte da Lisbona, Fatima o Porto e risale seguendo la cosa oceanica.

Ogni Cammino porta con sé diverse difficoltà: alcuni le alture, altri il fatto che piove spesso. E ogni Cammino porta con se le sue bellezze: città d’arte attraversate, boschi di eucalipti, il profumo dell’Oceano che ti accompagna, l’ampiezza della visuale che ti regalano le Mesetas.

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I primi giorni sono i più impegnativi.

Nei primi 3 in particolare il tuo corpo spesso duole e la tua mente ti dice: “perchè lo sto facendo?!”.

Ma al quarto hai la svolta: il corpo ogni mattina si sveglia miracolosamente rinvigorito e pronto a partire. La mente coglie il nuovo come opportunità. Incontri persone sorridenti, segui la freccia gialla e ti ritrovi a fischiettare, cosa che non facevi da tanti anni…

E ogni arrivo può essere una festa da celebrare!

Come pellegrino puoi trovare alloggio negli ostelli, sempre più frequenti sui vari Cammini, i prezzi sono ottimi e spesso ti capiterà di potere condividere la cena con altri che, come te, stanno percorrendo la via per Santiago. Ogni giorno ti prenderai cura dei tuoi piedi e dei pochi vestiti che hai con te. Non dovrai neppure truccarti, la tua bellezza trasparirà dal tuo sorriso, ogni giorno!

E le persone con cui ti troverai quel giorno a camminare ti daranno tanto, ma forse non le vedrai più perché ognuno ha il suo passo e ognuno ha il suo Cammino. Basta che la mattina uno si svegli prima e parta, per non incontrarlo se non, forse, davanti alla Cattedrale.

E ti si aprirà il cuore se questo accadrà, altrimenti lo penserai intensamente e ringrazierai quel pellegrino che un giorno ti ha prestato il coltello per sbucciare una pesca o chi ti ha indicato la via per trovare una fontana dove abbeverarti.

L’arrivo a Santiago può non essere la fine.

Si può proseguire (anche in bus) per Muxia e/o Fisterra, i 2 punti dove è segnato il Km0.
Piccoli paesi sull’Oceano, su quella costa chiamata “della Morte” perchè particolarmente impervia. Piccoli luoghi dove il cuore si espande. Dove chi arriva piange di gioia per aver davvero compiuto l’impresa, ma a volte piange di nostalgia per dover lasciare questa dimensione del Cammino.
Quella che giorno dopo giorno ti è entrata dentro, che si è fatta largo nella tua vita e che ti ha fatto sentire felice e unita agli altri che camminavano con te, anche se non li conoscevi. Bastava vedere davanti a te, anche piccolissimo, un altro zaino ballonzolare verso l’orizzonte e sapevi di non essere sola, sapevi che ce la potevi fare e che dopo di te ce l’avrebbero fatta in tanti/e.

A Fisterra c’è chi si ferma e trova lavoro, chi apre un negozio, chi una gelateria.
A Fisterra c’è sempre qualcuno che parla del Cammino e che ti accoglierà con gioia e sarà lì per ricordare, facendoti sentire subito a casa. A me è successo con Vittoria, la ragazza ungherese che da 3 anni vive lì e ha aperto un negozio di abbigliamento tecnico e souvenir per pellegrini (https://www.instagram.com/emocionessinfin/). Ha un tavolo al suo interno dove sederti e chiacchierare (parla benissimo l’italiano), mi ha regalato 1 braccialetto speciale e mi ha fatto scegliere una carta dal mazzo delle carte del cammino, che diceva “Tu sei il cammino” e mi sono sciolta in un pianto liberatorio bellissimo, che lei ha accolto e condiviso. Perchè Fisterra non è la fine, è l’inizio!

Buen Camino, pellegrino!

E i consigli? Ah, sì, eccoli!

  • Lo so che è dura, ma limita le cose che ti porti nello zaino. Meno hai meno stai!
  • Da qualche anno è possibile, quasi in ogni tappa, con una media di 5 euro, spedire lo zaino alla tappa successiva in modo da camminare più leggeri. Ho visto persone con i trolley che facevano il Cammino… spedendoli ogni giorno. Beh, questo a mio avviso snatura il senso che questo viaggio può donare. Personalmente ho spedito lo zaino solo in vista di tappe molto lunghe o molto in salita. E ritrovarlo ogni volta è una gioia!
  • Parti da dove ti senti, ma non fare solo gli ultimi 100 km! Sono i più inflazionati, quelli dove il Cammino è più commerciale e può darti meno. Piuttosto, se hai poco tempo, dividi il viaggio in più anni, ma non perderti il piacere di camminare fin da Pamplona per esempio, o da Porto, visitando anche queste belle città.
  • Non serve essere atleti, ma avere scarpe con cui hai camminato molti km può aiutare, quindi nei mesi precedenti per esempio vai al lavoro a piedi (io l’ho fatto e mi facevo 6 km all’andata e 6 al ritorno, con tutti che mi chiedevano se avevo avuto dei problemi e mi volevano dare dei passaggi…!) oppure trova il tempo per fare delle camminate di qualche ora attorno a casa, ti aiuterà.
  • Arnica a go go! Eh sì i tendini si possono fare sentire, ma anche le ginocchia. E poi se non serve a te, puoi prestarla a qualche altro pellegrino! Anche alcuni integratori possono cambiarti la vita: il magnesio di certo, visto quanto si fatica, ma anche il collagene vegano, quello meglio assimilato dal nostro corpo. Noi abbiamo scelto quello biologico 100% naturale e senza additivi di Terranova (vedi qui: www.forlive.com/vollagene/554-collagene-complex.html).
  • Portati le cuffie, ma ascolta mentre cammini quello che ti succede attorno. Che sia il suono dell’Oceano o il frinire dei grilli o i racconti di quel pellegrino, tutto quello che accade è lì per te, perchè perdertelo? Tappi per le orecchie la sera, mi raccomando, in ostello non sei mai solo/a!
  • Per scongiurare il caldo, parti presto la mattina, ma portati anche un bel cappello per coprirti la testa e magari una crema rinfrescante per le gambe: spalmarla la sera sarà un rituale che ti porterà grande sollievo. Noi ti consigliamo quella biologica di Poc a Poc, azienda bolognese che lavora molto bene (vedi qui: www.pocapoc.it/prodotti-corpo-naturali/crema-rinfrescante-gambe-e-piedi).
  • Usa poco il cellulare, il meno possibile. Ma una App ti può essere d’aiuto. Io consiglio: Bune Camino (logo con freccia gialla su sfondo blu). Ben fatta e aggiornata.
  • Le fatidiche bacchette da trekking: ebbene sì, negli ultimi 2 cammini le ho portate e mi hanno aiutato. La prima volta me l’ero cavata trovando un bastone nel primo bosco incontrato, ma avevo 15 anni di meno e ben altre energie.

Segui sul nostro canale Youtube il video racconto delle varie tappe del nostro Cammino verso Santiago >

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