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Case di paglia: realtà e falsi miti

Capita di affrontare il tema delle costruzioni in paglia: l’uso di questa tecnica costruttiva si sta infatti diffondendo rapidamente in Europa e nel Mondo.

L’immagine che si associa ad una casa in paglia è quella della capanna costruita dal porcellino della fiaba, poco resistente e soffiata via dal lupo cattivo. Occorre invece chiarire i concetti di base e spiegare come realmente viene impiegata la paglia, oltre che descriverne le eccezionali proprietà e i vantaggi legati al campo dell’edilizia.

Innanzitutto la paglia viene utilizzata sotto forma di ballette di dimensioni circa 35x45x90 cm, che si usano come se fossero grossi mattoni, seguendo due metodi principali: le ballette possono essere usate come elemento strutturale, creando con esse muri portanti in grado di sopportare il peso del tetto, oppure possono essere impiegate come elemento di tamponatura all’interno di una struttura in legno.

Il primo metodo, molto interessante, economico e di facile realizzazione, è tuttavia attualmente proibito dalla normativa italiana.

E’ invece consentito realizzare una struttura in legno con tamponamenti in balle di paglia; questa modalità non solo consente tempi di realizzazione molto brevi e consumi energetici bassi, ma, con una corretta progettazione, si possono raggiungere standard di “casa passiva” (edificio che copre la maggior parte del suo fabbisogno di energia per riscaldamento e raffrescamento ambientale interno ricorrendo a dispositivi passivi).

Parlare dell’uso della paglia in edilizia genera tante perplessità.

La prima a cui si pensa sono i problemi legati all’umidità. Naturalmente questo è vero; l’eccessiva esposizione porta al degrado della paglia, essendo questa materia organica.

È anche vero, però, che, se conservata all’asciutto e protetta da un buon intonaco, la paglia si rivela un materiale durevole. Basta esaminare le costruzioni di fine ‘800 in Nebraska o la Maison Feuillette (1920 Montargis, Francia) ancora abitate.

Come ogni tipo di costruzione, anche questa ha bisogno di due buoni stivali, le fondazioni, e di un bel cappello, il tetto, che funzionino da barriera contro l’umidità del suolo e degli agenti atmosferici.

Altra domanda frequente è: “Ma una casa di paglia resiste al fuoco?”

Prove realizzate dalla Rete Francese per le Costruzioni in Paglia (RFCP) e dall’Associazione Tedesca di Costruzioni in Paglia (FASBA) dimostrano che, pur essendo un materiale infiammabile (anche molti altri materiali da costruzione lo sono) la paglia si consuma molto lentamente quando è compressa. Un muro di paglia ricoperto da 3 cm di intonaco in argilla ha una resistenza al fuoco pari a R90, ovvero 90 minuti.

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