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7 falsi miti sul fotovoltaico da sfatare per raggiungere la transizione ecologica

Il fotovoltaico è ad oggi una delle fonti di energia rinnovabile più diffusa nel mondo e in continua espansione. Tuttavia su questa tecnologia a ridottissimo impatto ambientale aleggiano ancora falsi miti e disinformazione su cui è bene fare chiarezza.

7 falsi miti sul fotovoltaico da sfatare per raggiungere la transizione ecologica

Il primo e più comune dei falsi miti è quello secondo cui il fotovoltaico rappresenti una risorsa marginale ai fini della produzione di energia elettrica. In realtà i dati sostengono tutt’altro: secondo il GSE, il Gestore dei Servizi Energetici italiano, nel 2022 l’installazione di impianti fotovoltaici ha conosciuto una crescita del 21% rispetto all’anno precedente. Inoltre discreti miglioramenti si riscontrano anche grazie al RES Booster: si tratta della legge di emergenza che la Commissione Europea ha varato nel dicembre dello scorso anno per porre fine alla dipendenza degli Stati Membri dai combustibili fossili russi attraverso un incremento della produzione di energie rinnovabili.

Il secondo falso mito difficile da sradicare riguarda i costi elevati che comporta un impianto ad energia solare. Anche in questo caso è utile qualche delucidazione. In quanto all’acquisto e alla posa in opera di un comune sistema fotovoltaico da 3kWp la spesa si aggira tra i 4.000 e gli 8.500 euro comprensiva dello smaltimento moduli a fine vita e rimborsabile per almeno il 50% attraverso i bonus statali. Mentre il prezzo di un kilowattora di solare costa 5 centesimi di euro, meno della metà delle fonti fossili tradizionali (carbone, petrolio e gas).

E passiamo al terzo dei falsi miti: un impianto fotovoltaico non riduce le emissioni di Co2 poiché per essere prodotto consuma energia da fonti fossili. La verità è che durante il primo anno di vita l’impianto riesce a compensare completamente il carbonio emesso per la sua costruzione. Dopodiché i suoi restanti 20-24 anni di funzionamento sono destinati alla produzione di energia pulita al 100%.

Quarto falso mito: i pannelli fotovoltaici producono energia soltanto in presenza di sole diretto e sono inefficaci nei climi freddi. È falso. Tutti gli impianti infatti funzionano anche quando è nuvoloso poiché sono fatti per catturare fotoni, le particelle di luce presenti nell’atmosfera di giorno anche quando il sole è coperto. La quantità di energia generata risulta inferiore in presenza di nuvole, mai nulla. Dotare l’impianto di un sistema di accumulo attraverso l’installazione di apposite batterie permette di immagazzinare l’elettricità generata e di servirsene quando l’illuminazione solare è scarsa e nelle ore notturne. In base a quanto affermato se ne deduce che i pannelli fotovoltaici svolgono ugualmente bene il loro lavoro anche nei Paesi freddi visto che è della luce che hanno bisogno a prescindere da quanti gradi ci siano.

E arriviamo al quinto falso mito: il fotovoltaico non rende indipendenti dalla rete elettrica nazionale. Ciò non è del tutto esatto in quanto il sistema di accumulo consente di ridurre l’importo della bolletta della luce fino al 90%. In più è possibile vendere al proprio gestore di rete l’energia prodotta in eccesso o di effettuare il cosiddetto “Scambio sul posto” tra elettricità autoprodotta immessa in rete e prelievi effettuati dalla rete stessa.

Sesto falso mito: il fotovoltaico compromette il paesaggio e toglie spazio all’agricoltura. Siamo davanti agli ennesimi pregiudizi indotti dalla scarsa consapevolezza. Secondo il centro studi della Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile, in partnership con Enea e Ispra, è necessario lo 0,7% del territorio italiano per sostituire tutti gli impianti fossili con pannelli fotovoltaici andando a creare, tra l’altro, 600mila nuovi posti di lavoro.

Dal 2012 l’85% di tutte le installazioni di nuovi impianti sono state realizzate su edifici e tetti e solo il 15% a terra. In quanto al settore agricolo i pannelli sono progettati in modo da consentire agli agricoltori di continuare a svolgere le attività di coltivazione e pascolo.

Il settimo e ultimo falso mito riguarda la presunta difficoltà di manutenzione e smaltimento degli impianti fotovoltaici. In effetti i pannelli non hanno bisogno di particolari cure se non di una pulizia annuale utile a preservarli da inquinamento e agenti esterni. A fine vita è il fornitore dell’impianto a farsi carico del suo ritiro e trasporto all’opportuna sede di riciclo ove sono recuperati circa il 90% dei materiali. Ad oggi in Italia ciò che ha bisogno di essere potenziato è il numero dei consorzi adibiti allo smaltimento e non la procedura di riciclo in sé, già ben collaudata.

In conclusione il fotovoltaico è una tecnologia che risponde in pieno alla necessità sempre più urgente di una transizione ecologica.

Consumare l’energia elettrica prodotta sul posto abbatte le emissioni di CO2 del settore dei trasporti e riduce di netto i costi in bolletta. I progressi raggiunti permettono di affidarsi con fiducia a questa tecnologia e di progredire verso un cambio collettivo di coscienza e di valori in nome di una sana custodia dell’ambiente, nostra sacra dimora.

Impianto Fotovoltaico sicuro

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