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Liberati dal risentimento e ricomincia da capo!

Partiamo dal principio, anzi, partiamo dalla fine di una battaglia interna: “va bene sentire” (il titolo del mio articolo precedente). Nella nuova mappa dei sentimenti ed emozioni, rabbia, tristezza, paura e gioia non sono cattive o positive ma sì, informazioni neutre che ti portano nuove scoperte per la tua vita.

Dopo aver fatto pace con questa parte della tua natura umana ti invito a fare un viaggio interno per scoprire la differenza tra emozioni e sentimenti e come i sentimenti inespressi e mescolati possono diventare un risentimento.

Senza questa distinzione, qualsiasi iniziazione all’uso consapevole delle emozioni risulterà confusa e per lo più inefficace.

Le emozioni non sono sentimenti e i sentimenti non sono emozioni, anche se si sentono allo stesso modo nel nostro corpo.

I sentimenti sono emozioni incomplete provenienti dal passato, che sembrano provenire dal presente perché sono ancora rinchiusi nel tuo corpo, inespressi. Per sapere se quello che provi è un sentimento bisogna osservare se lo provi per più di 3 minuti. Le emozioni invece si manifestano nel presente e forniscono informazioni da utilizzare immediatamente. Dopo aver utilizzato consapevolmente una delle 4 emozioni, la sensazione nel corpo dura dai 3 ai 5 minuti al massimo e poi scompaiano. Le emozioni sono utili per gestire le cose. I sentimenti invece sono utili per guarire le cose.

Ti è mai capitato di arrabbiarti per un’ora, un giorno intero o anche una settimana dopo aver parlato con qualcuno?

Quello che hai provato era un sentimento e va ascoltato e guarito in uno spazio sicuro, chiamato “Processo di Cura Emotiva” affinché tu possa seguire il sentimento rinchiuso fino alla fonte e trovare il tesoro nascosto. Il tesoro si nasconde dietro al caos di sentimenti mescolati.

Mescolare i sentimenti è come mescolare Nord, Sud, Est e Ovest. Non hai idea in quale direzione andare o quale azione intraprendere. Sei senza una bussola per navigare. È così inimmaginabile allora che ti senti perso? Che non sai cosa vuoi? Che non sei in grado di realizzare ciò che desideri? Come potresti senza una bussola interiore calibrata ad intravedere il prossimo passo? Appena entri in uno spazio sicuro per esprimere finalmente quello che provi, smetterai di sentirti “cattivo”.

Quello che provi sono semplicemente una delle quattro emozioni: rabbia, tristezza, paura e gioia. Usando queste informazioni in modo intelligente eviterai di creare dei risentimenti che ti impediscono di vivere il momento presente.

E quando un sentimento diventa un risentimento?

Quando i sentimenti mescolati rimangono per molto tempo dentro di te è probabile che tu abbia creato un ri-sentimento. Trovare un risentimento è come trovare un buco nero nell’universo. Può essere spaventoso guardare qualcosa che nascondi da tempo anche di te stessa/o, ma ti posso assicurare che camminare nella vita liberi da questi risentimenti ti porta ad un viaggio molto più leggero e avventuroso.

Il risentimento può crescere molto velocemente come un seme che spunta all’improvviso. Per questo motivo è importante conoscere la causa-radice di quello che accade dentro di te. Ad esempio, se qualcuno non ti valorizza, potresti sentirti deluso e questo può essere la radice del risentimento. Quello che succede dopo è che all’improvviso tutte le persone che non vedono il tuo valore si uniscono alla coda del risentimento. E questo risentimento quasi sempre non c’entra niente con la persona che è davanti a te.

Man mano che diventi un ricercatore neutrale del tuo processo e cominci a far caso a quello che provi, appena arriva un’emozione sarai in grado di impedire che il risentimento si crei e puoi smantellarlo all’istante.

Come Smantellare un Risentimento?

I risentimenti sono ostacoli che ti impediscono di relazionarti con altre persone a un livello profondo di intimità, un muro che ti separa dagli altri. Come dice Nelson Mandela: “Il risentimento è come bere veleno e poi sperare che uccida i tuoi nemici”. Il risentimento ha un’anatomia che funziona così:

1-) Fai una supposizione.

2-) Supponi che la tua ipotesi sia vera.

3-) Magicamente la tua ipotesi diventa un’aspettativa.

4-) Quando le tue aspettative non vengono soddisfatte, crei un risentimento.

5-) Dal tuo risentimento puoi creare una strategia di vendetta o sofferenza che succhia grande parte della tua energia vitale.

Lìberati dal risentimento e ricomincia da capo!

In questa animazione, il risentimento appare come una montagna di sporcizia che cresce man mano che si creano supposizioni, aspettative che a loro volta si trasformano in risentimento. Questo non è né buono né cattivo. É reale. Il ricercatore neutrale osserva questo movimento dall’esterno e scopre dove sono gli esatti fattori scatenanti dove un’emozione non espressa diventa un risentimento. Tu come ricercatore puoi scoprire dove tutti i rami, i tronchi e le barriere bloccano il flusso del tuo fiume (la tua vita) che non lo permettono di fluire. Da quel momento in poi, puoi tornare alla tua essenza, esprimere cosa provi, usare le tue emozioni come carburante per cambiare rotta, fare nuove proposte, scoprire strade non lineari e creare relazioni sane per la tua vita in modo che il fiume continui sul suo corso naturale, che è ciò che il tuo essere è venuto a fare in questa vita.


Marina Mello, Possibility Coach e Facilitatrice di Biodanza

Sono Marina Mello, nata in Brasile e da 6 anni residente a Bologna. Da piccola sono stata sensibile alla spiritualità. A scuola i miei luoghi preferiti erano sopra gli alberi, i cerchi di amici o il silenzio della cappella della scuola. In questa traiettoria ho studiato a fondo la mente umana e i suoi blocchi attraverso il Buddismo Vajrayana; ho lavorato con progetti educativi per le aziende e loro dipendenti, incentrati sulla sensibilizzazione ed espansione di coscienza.

Sono mamma di Yuri, ricercatrice, coach e facilitatrice di gruppi del Possibility Management che ha come scopo costruire ponti tra la cultura moderna che porta l’umanità ai suoi limiti e le culture successive che sono sostenibili e sane. Sono maestra in Reiki, Operatrice Olistica, Riflessologa e studio da oltre due decenni i movimenti del corpo attraverso la danza (di molti popoli), la tecnica Feldenkrais. Oggi sono all’ultimo anno di formazione presso la scuola di Biodanza (IBF).

Accompagno altre persone in questo cammino aiutandoli a svelare il loro vero essere più autentici, leggeri e coraggiosi.

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