Vivere con meno cose e in modo più semplice, può cambiarci la vita e renderci felici.
Una celebre frase attribuita al grande Totò, recitava: “Se i soldi non fanno la felicità, figuriamoci la miseria!” Enunciata intorno alla metà degli anni 50 del secolo scorso, la battuta, tanto sarcastica quanto efficace, ben fotografava la volontà di un intero popolo, di uscire dalle miserie post belliche e darsi un presente e un futuro migliore.
A distanza di 70 anni da allora, sappiamo che se la miseria certamente non rende felici, anche i soldi non ci aiutano più di tanto ad esserlo!
Ricchezza e povertà, abbondanza e scarsità, sono concetti intimi e molto soggettivi e tutti noi siamo facilmente influenzabili nel formarli o modificarli dai messaggi che ci provengono dall’ambiente esterno.
Dato per acquisito che tutti hanno il diritto di vivere la propria vita inseguendo i propri sogni ed ambizioni, non è detto che una grande disponibilità di denaro, renda più felici. Ognuno di noi dovrebbe raggiungere il proprio status, quello che intimamente sente che lo rende una persona più equilibrata. Resistendo alla voglia compulsiva di soddisfare dei bisogni che sono tutt’altro che essenziali ed al senso di scarsità, che i professionisti del marketing ci instillano ogni giorno; senza rincorrere stili di vita o mode dettati da un sistema che è schiavo del consumismo e dello spreco.
Vivere semplicemente, con l’essenziale (altro concetto che può essere soggettivo, ma anche oggettivo), non solo ci farà sentire più felici, ma di fatto, ci renderà liberi dalla schiavitù dell’accumulo di cose ed oggetti, delle quali perdiamo in pochi attimi l’effimera gioia del possesso. La prova è che abbiamo perso memoria di moltissimi degli oggetti che sono stipati nei nostri strabordanti armadi o in disordinate cantine. Sono solo cose inutili, che ci prendono spazio fisico, ma che occupano anche uno spazio nella nostra mente, appesantendola.
Possiamo vincere quella voglia sfrenata e spesso compulsiva di soddisfare dei bisogni che sono tutt’altro che essenziali! Vediamo allora in che modo gli stili di vita semplici possono davvero fare la felicità di tutti. Tutti i giorni.
Le persone che vivono con poco e che si sentono davvero libere, sono più di quanto si possa pensare. Perché vivendo con semplicità non solo sono felici ogni giorno, ma sono riuscite a uscire da una pericolosa schiavitù. Ovverosia, quella legata non solo al possesso, ma anche all’accumulo di cose e denaro.
Ma come fare per vivere più semplicemente e più felici senza rinunciare alla nostra agiatezza?
Iniziamo a vedere ciò che abbiamo a disposizione. Svuotiamo armadi e cassetti e prendiamo consapevolezza di quanto abbiamo accumulato. Poi, diamo un senso alle cose, iniziando a chiederci di ogni oggetto che abbiamo in mano, se ci è utile o no e, in questo caso, se possiamo donarlo o scambiarlo, magari con quattro chiacchiere e un caffè dal vicino di casa. Non accumuliamo troppi oggetti come ricordo, ma teniamo solo ciò che ci è davvero caro.
Usciamo dalla trappola degli “acquisti emozionali” o di impulso.
Per farlo, prima di acquistare (anche on-line) chiediamoci almeno 10 volte se questa cosa che stiamo comprando, ci è davvero utile. Se dopo 10 volte, la risposta è ancora “si”, chiediamoci se è indispensabile possederla per sempre, o se magari possiamo averla in prestito o magari noleggiarla per il tempo che ci servirà. Questo trucco (che applico personalmente da anni), abbatterà drasticamente i vostri acquisti d’impulso e le vostre spese!
Su come e perché vivere con poco e in semplicità, c’è anche da dire che c’è il trucco per vivere felici ogni giorno, senza restare schiavi del denaro, pure quando c’è la possibilità di vivere nell’agiatezza. In tal caso, infatti, è sufficiente impostare le proprie spese a un livello economico più basso rispetto a quelle che sono le proprie reali possibilità e disponibilità.
Possedere meno cose, allarga la mente e facilita le relazioni. Vivere più semplicemente, proprio attraverso una riduzione delle spese, si traduce in uno stile di vita meno esoso e più incentrato sulla ricerca della serenità e della felicità interiore. Non più basato su consumo e spreco, ma su tutti quei valori fondamentali, quali solidarietà, amore, rispetto, tolleranza e gentilezza.