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Le idee sono come l’uva: crescono a grappoli

Tutti conosciamo gli effetti benefici di frutta e verdura sull’organismo.
Una delle ultime frontiere nel campo della sostenibilità nel tessile abbigliamento si lega proprio agli alimenti, e in particolar modo agli scarti della loro lavorazione.

sostenibilità nel tessile abbigliamento

reare nuovi materiali, adatti a sostituire tessuti tradizionali (ma anche le pelli), rappresenta un obiettivo molto interessante e ricercato. L’uva e i suoi derivati, rientrano nel movimento di upcycling di cui spesso si sente parlare.
Il mondo del “food” e quello del “fashion” hanno iniziato già da tempo a trovare dei punti di incontro particolarmente accattivanti (tessuti ricavati dai funghi, dalle mele, dal cactus, dalle arance, ecc.). L’idea di ridurre al minimo gli sprechi della filiera alimentare e di quella della moda, fanno brillare innovazioni che possono rivoluzionare il concetto stesso di “cross fertilization”.

Gli scarti dell’uva, in particolare, sono capaci di dare vita a fibre in grado di creare tessuti tecnici sostenibili, evitando di gettare nei rifiuti circa 13 milioni di tonnellate di vinaccia (da 100 kg di uva si ricavano: 80 – 85 kg di mosto, 1 – 2 kg di feccia, 3 – 4 kg di raspi, 9 – 10 kg di bucce e 3 – 4 kg di vinaccioli: quelle che oggi si considerano vinacce sono i residui solidi della lavorazione dell’uva costituiti da bucce, vinaccioli e graspi). Solo i vinaccioli contengono circa il 35 % di cellulosa (tra l’altro, sembra che si tratti di cellulosa con proprietà anti infiammatorie).
Le fibre ottenute dal recupero della vinaccia possono essere utilizzate per la produzione di tessuti di vario genere e tipo (anche nel settore athleisure: l’unica area tessile dove si continuano a registrare numeri in crescita). Diversi brand hanno già iniziato a mettersi all’opera in questa direzione, non solo per l’abbigliamento, ma anche per creare gli interni di alcune automobili o linee di scarpe sportive.

Soluzioni dunque altamente sostenibili e che possono dare un importante e fondamentale impulso a moltissime comunità non lontane da noi, riducendo gli sprechi e arricchendo quell’intreccio ormai indispensabile tra settori produttivi diversi.
Ubriachiamoci dunque di questa nuova “grappa tessile” ecologica.
“Meravigliosa è la natura delle viti di tirare a sé il sapore altrui” diceva Plinio il Vecchio.

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